Mangiare di stagione può essere un modo per rendere il proprio stile alimentare più sostenibile e portare dei vantaggi al tuo benessere generale. Dipende certamente da dove vivi, ma essere incoraggiati a mangiare frutta, verdura e ortaggi di stagione può avere indubbi benefici. Vediamoli insieme.

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In un Paese come l’Italia, estremamente vario, possiamo trovare frutta come pesche, albicocche e ciliegie in estate, ortaggi come zucche e broccoli in autunno-inverno e così via. È anche vero però che la scienza e la tecnica hanno permesso sempre di più di far trovare praticamente qualsiasi tipologia di frutta o verdura, indipendentemente dal periodo dell'anno in cui ci si trovi a desiderarle. Bisogna però avere alcune accortezze.

Che cosa significa “mangiare di stagione”?

Semplificando un pochino, mangiare di stagione significa mangiare quello che la natura mette a disposizione in quel determinato periodo, sia esso un mese o, più in generale, una stagione. Il consumo di prodotti stagionali ha una particolare concentrazione su frutta e verdura chiaramente, in quanto il loro sviluppo è fortemente e direttamente influenzato dal clima della stagionalità, cosa che interessa meno i prodotti di origine animale.

I 6 benefici principali del mangiare di stagione:

1. Benessere nutrizionale

Generalmente, da un punto di vista nutrizionale, frutta e ortaggi freschi e di stagione hanno dei vantaggi. La stagionalità è probabile che garantisca infatti un maggiore contenuto in nutrienti rispetto allo stesso frutto o verdura mangiato fuori stagione. Antiossidanti importanti come la vitamina C e i caroteni ad esempio, tendono a diminuire durante il tempo e la conservazione non appropriata.

Non a caso durante le stagioni più soleggiate, la natura mette a disposizione frutta e verdura ricchi di caroteni e pigmenti che aiutano a proteggere la pelle dai raggi solari. D’inverno invece, la natura presenta vegetali ricchi in Vitamina C e altre sostanze ad effetto protettivo per i sintomi tipici delle stagioni più fredde.

2. Una dieta varia che stimola la curiosità

Mangiare di stagione ti permette di concentrarti su diverse tipologia di frutta e ortaggi anziché su un ristretto numero di alimenti coltivati nelle stesse condizioni ambientali (o quasi) lungo tutto il periodo dell’anno, compensando così anche qualche curiosità sensoriale che potresti avere: è noioso mangiare sempre le stesse cose!

3. Appagamento sensoriale

I sensi sono sicuramente più appagati.

Vista: la frutta e gli ortaggi di stagione hanno generalmente colori più vivi e naturali.

Gusto e Tatto: il sapore è più tipico e la consistenza migliore (pensiamo al colore e alla succosità di una arancia in estate rispetto a quella invernale).

Olfatto: l’aroma è meglio caratterizzato e spiccato.

Udito: la croccantezza di mela appena colta si differenzia senza dubbio da quel suono ovattato di una mela conservata a lungo ed ormai raggrinzita per la parziale disidratazione.

4. Risparmio economico

Anche le nostre tasche dovrebbero beneficiarne. La frutta, la verdura e gli ortaggi di stagione infatti dovrebbero essere meno costosi e questo dovrebbe risultare vero soprattutto se provenienti da colture locali tipiche della zona in cui la stai comprando!

5. Essere più sostenibili

Nel corso dei secoli, gli stessi alberi da frutto e la vegetazione orticola hanno messo in atto naturalmente dei meccanismi di difesa che trovano massima espressione proprio nella stagione in cui tipicamente crescono. La coltura della verdura di stagione dovrebbe anche garantire così una maggiore resistenza ed un minore utilizzo di prodotti antiparassitari e risorse ambientali (ad esempio energia ed acqua).

Questo può portare anche ad un indubbio beneficio in termini ambientali sia di breve che di lungo periodo.

Ci sono poi i prodotti da agricoltura biologica, i cosiddetti prodotti BIO, che per la loro coltivazione, produzione e commercializzazione richiedono standard di controllo anche più restrittivi. Nello specifico, l’agricoltura biologica è stata normata a livello comunitario per la prima volta nel 1991 e prevede che l’intero ecosistema agricolo sia utilizzato favorendo pratiche agronomiche che ne limitino il suo sfruttamento con limitazione o divieto di utilizzo di alcune sostanze di sintesi ed escludendo a tal fine l’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM).

6. Minore spreco di cibo

La raccolta anticipata di frutta e verdura ed un lungo trasporto fino al Paese di destinazione, anche a basse temperature e/o in condizioni lontane dalla naturalità, possono dar luogo non solo a perdite aromatiche, di nutrienti ma anche contribuire ad aumentare lo spreco alimentare. In merito allo spreco, esistono delle difficoltà che si evidenziano solamente una volta che ci si accinge a mangiare il prodotto. Pensiamo ad esempio ai prodotti belli fuori e “marci” dentro. Queste possono essere causate proprio da lunghe conservazioni o derivare dalla esposizione alle basse temperature, condizioni che si possono ad esempio avere durante i lunghi viaggi via nave o quando ci siano in gioco ci sono volumi enormi destinati a soddisfare le esigenze di chi ne fa un uso o uno stoccaggio massivo.

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Come fare a mangiare frutta e verdura di stagione?

Preferire prodotti locali, oltre che stagionali, aiuta in qualche modo a conoscere meglio la provenienza e anche la normativa di riferimento.

Anche se a livello europeo la normativa sulla sicurezza alimentare ormai ha in buona parte armonizzato le regole, all’estero, specie se in altri continenti, pesticidi ed erbicidi potrebbero essere impiegati in quantità e in modi diversi anche sulle stesse culture. Zone particolarmente inquinate, oggetto di disastri ambientali, o anche pratiche tecnologiche ammesse in alcuni Stati, ma non in Italia ad esempio, possono altresì influenzare la qualità dei prodotti. 

State tranquilli! L’Italia comunque si può considerare uno dei Paesi più all’avanguardia, aggiornati e scrupolosi in termini di controllo e vigilanza sulla sicurezza degli alimenti, vegetali compresi.

È importante sottolineare che con il cambiamento degli stili di vita e il flusso di culture, è comunque davvero difficile mangiare esclusivamente prodotti locali e di stagione durante tutto il periodo dell’anno. È facile perdere di vista la stagionalità, dall’altra parte le scienze e le tecnologie alimentari hanno messo a punto sistemi che, come la surgelazione, permettono di preservare la freschezza a partire da poco tempo dopo la raccolta. Possiamo però scegliere con la maggiore consapevolezza possibile e nel migliore dei modi considerando le proprie abitudini, preferenze e il proprio portafoglio.

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2 Regole per per mangiare di stagione

Di seguito inoltre proponiamo 2 semplici regole che possono metterti in condizione di mangiare di stagione e/o di godere dei benefici che questo comporta anche in altri momenti dell’anno.

  1. Identifica la frutta e la verdura di stagione della tua area geografica o del tuo paese. Nessun posto come l’Italia ha una varietà così ampia di prodotti alimentari. Anche zone remote dell’entroterra riservano sorprese alimentari inimmaginabili. Solo per citarne alcuni senza voler escluderne alcuno, pensiamo al Radicchio Rosso di Treviso (I.G.P.) e l’Asparago Bianco di Bassano (I.G.P.) in Veneto, la Pesca di Leonforte (I.G.P.) e il Pomodoro di Pachino (I.G.P.) in Sicilia.

  2. Conserva frutta e verdura di stagione. E’ possibile congelare, disidratare, mettere sott'aceto, sott’olio, sotto-vuoto i tuoi prodotti di stagione preferiti così da poterli utilizzare durante le altre stagioni. Utilizzando le giuste procedure, potrai preservare tutte le proprietà del prodotto fresco. Per compensare eventuali eccessi e ridurre gli sprechi alimentari, fin da tempi passati, la conservazione di frutta e ortaggi di stagione è stata una pratica che possiamo definire "sostenibile".

 

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